Una possibilità

Scegliere di cosa avere paura. È da stamattina che questa frase mi rimbomba nella mente. Il Piccolo ha 10 anni. C'è un nuovo Nanetto in casa di 5 anni. E io non apro questa pagina da 8 anni. Il tempo scorre e non da tregua ai pensieri. Ma il bisogno c'è sempre. È come respirare. Scrivere per non pensare troppo. E in quest'era digitale coi cassetti pieni di diari fitti di parole, sento il bisogno di sprigionare in questo spazio la riflessione. Mia personale in cerca di un confronto reale. Parole parole parole. Per cercare un senso. Stessa spiaggia, stesso mare ma con me c'è il Nanetto. Respiriamo a pieni polmoni l'aria densa di salsedine. Scegliamo di cosa avere paura. Qualcuno, giorni fa, mi ha detto questa frase e qui e ora, col rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia e il sorriso del Nanetto che risplende, penso che sia così. Scegliere per prima cosa. Di scelte viviamo ogni istante. Non scegliere è un fallimento. Ma se si sceglie allora siamo vita. E non ho paura. Scelgo di non avere paura per i miei figli. Dal momento in cui una mamma scopre di essere incinta inizia ad avere paura. E gestire la propria paura ti fa essere mamma. Ho scelto di non avere paura. L'ho scelto diverse volte. E lo scelgo ora. Due volte soltanto ho scelto di avere paura. E la paura ha trasformato le mie scelte in dolore. È difficile da capire ma è dalla paura che impariamo tutto. Dal dolore straziante del parto, dalla paura di cadere, dalla paura dell'abbandono, dalla paura di perdere. Io non ho paura. E respiro a pieni polmoni. Si può scegliere. Anche di cosa avere paura. 

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