Post

Una possibilità

Scegliere di cosa avere paura. È da stamattina che questa frase mi rimbomba nella mente. Il Piccolo ha 10 anni. C'è un nuovo Nanetto in casa di 5 anni. E io non apro questa pagina da 8 anni. Il tempo scorre e non da tregua ai pensieri. Ma il bisogno c'è sempre. È come respirare. Scrivere per non pensare troppo. E in quest'era digitale coi cassetti pieni di diari fitti di parole, sento il bisogno di sprigionare in questo spazio la riflessione. Mia personale in cerca di un confronto reale. Parole parole parole. Per cercare un senso. Stessa spiaggia, stesso mare ma con me c'è il Nanetto. Respiriamo a pieni polmoni l'aria densa di salsedine. Scegliamo di cosa avere paura. Qualcuno, giorni fa, mi ha detto questa frase e qui e ora, col rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia e il sorriso del Nanetto che risplende, penso che sia così. Scegliere per prima cosa. Di scelte viviamo ogni istante. Non scegliere è un fallimento. Ma se si sceglie allora siamo vita. E no

Un post al giorno toglie la vita di torno....

Mamme blogger. Un fenomeno. O una specie. La regola è scrivere di tutto e di più sui loro marmocchi. Veri o presunti tali. Voglio essere una voce fuori dal coro? La mia non è una scelta, nè una critica. E' il mio lavoro, pura deformazione professionale. Fare le pulci a un fenomeno che a me sembra una grossa bolla di sapone. Capito di rado sul mio blog. Non scrivo quasi mai. 10 post. 0 commenti. Va bene così. C'è chi scrive per essere commentata e chi scrive punto e basta. E poi le nuove applicazioni. Ad ogni mio nuovo ingresso trove nuove proposte. Cambiare stile, font, accessori ....  ma i contenuti, dico io? Come se rendendo più appetibile il nostro blog cambiasse la sostanza. Graficamente stupendi ma vuoti e scritti male. Ok, direte voi, anche tu hai il contatore per Il Piccolo. Si, ok...ma oltretutto è sbagliato. 2 anni, buon compleanno recita il banner. 2 anni e 4 mesi per la precisione. Ma che importa? Quasi lo tolgo. Una domanda su tutte: perchè avete scelto di scrivere

Cuore di mamma

Il piccolo ora non è più tanto piccolo. Dopo quasi un anno di nido, si sente già grande. Così grande, mi spiega allargando in alto le braccia. Ha imparato giochi e parole nuove e ogni giorno, di ritorno a casa, mostra fiero le sue conquiste. E' coraggioso, dolce, sorridente, morbido, profumato, chiacchierone, simpatico, giocherellone. Gli aggettivi non bastano per descriverlo. Cuore di mamma. Ora capisco cosa significa essere orgogliosi di qualcosa. Sono orgogliosa del mio quasi dueenne che corre invece di camminare, che inventa percorsi improbabili con i suoi trattori sul divano. I cuscini trasformati in cadenti gallerie e i braccioli in rimesse sicure. "Maaaammmmaaa", mi chiama con tono fra la lagna e lo sbeffeggio e con la sua piccola manina mi accompagna a scoprire i suoi tesori. Le costruzioni impilate che mi spiega sono "Cocco'", galline nel suo personalissimo bambinesco. Ho fatto un elenco delle sue parole. Ha una fantasia eccezionale e con il suo ger
Convalido l'iscrizione a Paperblog sotto lo pseudonimo di elisewin

Via dal nido

" - Signora, per entrare deve indossare i calza scarpe. - Ah ... - Ci sono bambini piccoli che gattonano ... - Ah (anche il mio -penso- ma a casa non uso i calza scarpe) - Sà per i germi ... - ah. " Una mattina come tante. Fuori piove, niente mare. Decido di andare con Il Piccolo alla ricerca del Nido giusto. Per iniziare. Per provare. Lui è entusiasta. Alle maestre sfodera i suoi sorrisi migliori. Il primo tentativo è una delusione. Sarà per i calza scarpe. Sarà perchè al Piccolo viene già ordinato di fare silenzio e di non toccare i giochi sparsi ovunque. Sarà perchè somiglia tanto a un parcheggio. Vado per esclusione. Nella mia città non c'è una grande scelta. Ma stamattina mi sono svegliata con caffè nero nero, gocce di pioggia sui vetri e tanta determinazione. Sa da fare. Deve andare. Per forza. Perchè ho bisogno di lavorare e perchè non sono fra le fortunate mamme che hanno i nonni tutto fare. A settembre si inizia. O la va o la spacca.

Baby facebook

Immagine
Caricare foto dei propri Piccoli su social network e blog è un malcostume di molti genitori. I pericoli sono dietro l'angolo. Ma la voglia di far vedere il proprio bimbo per alcuni è più grande della paura di perdere la sua immagine nei meandri della rete. Salvata con un semplice CTRL+C da un perfetto sconosciuto. A me il solo pensiero fa rabbrividire. E conservo con gelosia le foto del Piccolo in un cassetto. Le invio alcune solo agli amici più cari e ai parenti lontani. Ma non ce la faccio proprio a usarla come foto di profilo o in un post. Saltando di blog in blog trovo immagini del primo bagnetto, della giornata al mare, della cameretta .... Rimango ancora una volta senza parole, ma forse perchè sono una mamma di altri tempi.

Baby businnes

Non ho il piatto pappa calda, lo sterilizzatore, il fasciatoio, il bagnetto, le radioline, lo specchietto auto per controllare il bimbo, il casco per farlo gattonare .... Eppure Il Piccolo vive alla grande. Sarò una mamma d'altri tempi, ma girando in un negozio per bambini rimango ancora senza parole. Quanti oggetti inutili sugli scaffali. Quante ansie in più per le mamme d'oggi. Il tutto creato ad hoc dal mercato. Benvenuti alla fiera del superfluo. Qui potrete trovare tutto ciò che non serve per crescere un bambino.